di Guido Pasciari
Doveva essere l’anno della consacrazione. Doveva essere l’anno della crescita e del definitivo radicamento.Doveva essere l’anno di nuovi importanti successi.Doveva essere ma non è stato. Il 2020 del volley nolano potrebbe tranquillamente essere associato dal termine “stallo”.Bloccata dal Covid-19, l’attività pallavolistica nella città di Nola sta imparando ad attendere il momento giusto per ripartire.Fuori dalle palestre scolastiche cittadine, fuori a causa della lotta ad un virus silente e subdolo.Il PalaMerliano di via Seminario, o più correttamente la palestra della Scuola Merliano di Nola, chiuso.La Volley House Bruno, sede storica della Scuola di Pallavolo e del sitting volley, chiusa. Sono, al momento, i catenacci i grandi protagonisti dell’anno del Nola Città dei Gigli a.s.d. che nel frattempo sta tenendo in “freezer” la prima squadra, che almeno si è allenata grazie all’ospitalità del Centro Sportivo San Lorenzo di Mercato San Severino, il settore giovanile e il suo fiore all’occhiello, i due team di sitting volley (maschile e femminile) che da anni occupano la cima dei ranking nazionali e continentali.Questo lo stato dell’arte, o se preferite, del disastro che solo la passione e la determinazione degli appassionati dirigenti nolani potrà cambiare quando le circostanze lo permetteranno.